Tutti i post in: Poesie

  Le prime pagine dei quaderni e quelle dei giornali i film in seconda serata le vite in replica i posti in fondo al cinema le uscite di mergenza i premi di consolazione i necrologi nell’ultima pagina Il sommarsi di momenti e anni in un confuso ammasso di ricordi, anniversari, date e facce che restano impressi che svaniscono subito che vedi di sfuggita allo specchio incisi su cicatrici, rughe e capelli bianchi Viaggi da preparare viaggi che finiscono e bagagli che si fanno pesanti o se sei fortunato vengono smarriti tra un aeroporto e l’altro E ogni giorno di sole è come se fosse il primo e questa è l’unica cosa che ti porta a girare un’altra...

  Il consiglio è di vivere sottovoce di spegnere i pensieri cibo sano e a letto presto Il consiglio è di tirarti su le maniche darci dentro e regalare ore e energie a qualcun altro Il consiglio è di camminare in punta di piedi tra le stelle di scorrere velocemente i titoli dei giornali di non svegliare non disturbare Il consiglio è di andare in vacanza ogni tanto per dimenticare Il consiglio è buono in fondo solo per chi lo vuole dare.   Marco Zangari © 2017 www.marcozangari.it Pagina Facebook: Marco Zangari...

  Era stato un inverno bestiale per lui e per me ore di lavoro che ci bloccavano i polsi sempre in bolletta donne lontane donne che andavano via insonnie e malditesta muri troppo alti e qualche bevuta in gelidi scantinati sul mare per poter sopravvivere Poi una notte mentre ci lavoravamo il terzo litro di birra fummo sorpresi dalla primavera Uscimmo nella veranda deserta guardando il mare senza parlare quasi increduli ormai che la primavera potesse davvero arrivare Sempre senza una parola trasportammo il divano in veranda e ci sedemmo sotto una luna esplosiva bevendo birra ricordando piano piano come ci si sente a sentirsi di nuovo umani. Marco Zangari © 2017 www.marcozangari.it Pagina Facebook: Marco Zangari...

In questo regno di sonni a metà parliamo una sola lingua fatta di parole che non conosciamo nelle quali crediamo fino a sera Abbiamo smesso, oltre quella porta, di essere persone adesso siamo solo anime in stand-by in attesa in attesa in attesa che un estraneo ci dica cosa succederà di tutte le cose che conosciamo E quando ci parlano di amore chiediamo solo cosa c’è per cena Quello che resta dal mondo di fuori sono foto troppo colorate erezioni improvvise e sedie vuote Anime in stand-by col destino portato da medici col viso indifferente come quello di dio Luci al neon, pillole, carrelli che passano e poi è di nuovo notte Alla fine realizzi che in questo regno dove le lacrime hanno ormai perso senso l’unica vera rivoluzione è un...

  I weekend e le vacanze l’allegria programmata i guai in offerta speciale il bello della diretta il furore sperperato in buongiorno le lenzuola fredde la luna piena tra le nuvole la tempesta a sorpresa i giochi per distrarci le ore da riempire i secondi da salvare le stanze piene di muffa le sigarette fumate male le pozzanghere di dolore i diluvi in attesa le auto che spariscono nella notte i pipistrelli che volteggiano le tasche piene e vuote le strade secondarie i vialetti umidi le stazioni affollate gli ultimi treni i rumori perduti i cespugli che si muovono qualcosa incombente su tutti noi.   Marco Zangari © 2017 www.marcozangari.it...

  Ci senti, lassù? Abbiamo sbagliato non abbiamo fatto altro che sbagliare e cadere e farci piacere l’aver sbagliato e l’esser caduti dimenticando di averci creduto prima di aver bevuto -magari solo dopo- ignari di aver improvvisato sicuri di non esserci cascati -non noi, non stavolta non questa vita- e tutto quello che abbiamo temuto è tutto ciò che ci hanno insegnato e tutto quello che abbiamo perduto non lo abbiamo mai avuto nè forse mai voluto Quando lasceremo tutto questo dopo averlo solo assaggiato averlo appena annusato faremo finta di aver capito e andando via incollati al vetro del treno ci convinceremo di aver vissuto. Marco Zangari © 2016...

  che poi l’unica vita interessante l’unica accettabile è quella con la guerra subito fuori casa e qualche volta anche dentro il rumore di granate e mortai mentre fai la doccia il lampo delle esplosioni che illumina il tavolo durante la colazione la terra che trema, i boati tu che provi ad addormentarti per sognare la pace e scambiarla ancora per felicità e pace è pensare a cosa mangiare tra due cene è trovare il tempo per tagliarti le unghie è lunghe passeggiate senza missili o bombe è gioire solo quando trovi parcheggio -di una gioia piccola contenuta stanca quasi da armistizio.   Tratto da “Chi ha bisogno di Rivoluzione quando invece può andarsene al mare?” (2016), disponibile su www.marcozangari.it Marco...

  Ad una certa temperatura corpi & anime tendono a sciogliersi in pozze irregolari di sogni, rimpianti, orgasmi e difetti fisici di nevrosi, pomeriggi infiniti, gioie momentanee ricordi così manipolati da essere ormai storie da raccontarsi la sera tardi dopo il sesso prima del resto I filosofi passano distratti accanto alle pozze vecchi sporcaccioni le fissano pazienti da balconi con serrande mezze chiuse alcune donne calpestano le pozze, distratte altre ci si specchiano e si aggiustano il trucco i preti le benedicono e vanno via i cronisti scrivono solo di quelle un po’ più larghe le coppie innamorate non ci fanno caso e i bambini ci infilano le mani dentro ne prendono manciate incuriositi e ignari e cominciano...

  Un giorno le mie poesie finiranno in fondo a ceste delle frutta e chiavi di casa fogli volanti persi tra i cassetti nuvole di una tempesta a cui nessuno fa caso Versi pessimi e frasi riuscite andranno tutti nella riciclabile in bidoni svuotati da uomini col pensiero del mutuo e foto di tette nel telefonino a rischiarargli la giornata Qualcuno guarderà a quei quaderni come erezioni insoddisfatte del sabato sera a sbadigli del lunedì mattina dimenticandoli alla prossima notifica L’immortalità dell’arte è come quella della carne un grande bluff a cui crediamo finchè ci conviene farlo Io continuo a bluffare nelle ore prima dell’alba piazzando scommesse grandiose e inutili con l’aria di chi sa...

  tempo che cambia in una notte vento di burrasca in coperta e su me col motorino il casco come uno scafandro mi immergo in un acquario di nuvole che corrono e auto ferme agli incroci da dentro lo scafandro vedo strane creature che bevono caffè che fissano appuntamenti che progettano pranzi credendosi immortali mentre il mare gonfia e urla onde di risacca contro il ponte ed io ci corro dentro cavalcando il 125 come fosse Ronzinante come tappeto volante come la Poderosa del Che e Mial come nave spaziale tra il traffico delle otto dentro quello scafandro canto seguendo il ritmo dell'oceano e bestemmio e rido e penso a giornate di sole evaporate e...