Scrittore Latino Australiano | Marco Zangari
Scrittore italiano emigrato a Sydney, autore di Latinoaustraliana, che racconta la vita dei giovani italiani trasferiti in Australia in cerca di lavoro.
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  Il pubblico ha questa grassa, moscia, sgradevole idea dell'Arte, la vede come fatta da tizi carini, puliti, intelligenti, con accenti francesi, tedeschi, soprattutto inglesi. Non sanno assolutamente che potrebbe essere fatta da un autista di autobus, da un bracciante o da un cuoco di fast food. Non sanno assolutamente da dove venga l'Arte. Viene dal dolore, dalla dannazione, dall'impossibilità. Dai colpi alle budella dell'anima. Viene dal restare bruciati e cotti e presi a botte. Viene dall'essere troppo vivi in mezzo a tanta morte. da una lettera di Charles Bukowski,...

(Questa storia è stata originariamente pubblicata su Hotel Morgana il 28 dicembre 2008. La storia integrale si può trovare su “Latinoaustraliana” (Nativi Digitali, 2015), disponibile in cartaceo e ebook su Amazon).   Non riesco a dormire. Mi giro, mi rigiro, poi vado fuori a pisciare. Una rana si è impadronita del bagno e non fa entrare nessuno, così si fa pipì fuori guardando le stelle (e stando attenti che nessun serpente ti morda il culo). In realtà è già quasi l’alba, lì dietro i campi di mango, un panorama che...

  Ad una certa temperatura corpi & anime tendono a sciogliersi in pozze irregolari di sogni, rimpianti, orgasmi e difetti fisici di nevrosi, pomeriggi infiniti, gioie momentanee ricordi così manipolati da essere ormai storie da raccontarsi la sera tardi dopo il sesso prima del resto I filosofi passano distratti accanto alle pozze vecchi sporcaccioni le fissano pazienti da balconi con serrande mezze chiuse alcune donne calpestano le pozze, distratte altre ci si specchiano e si aggiustano il trucco i preti le benedicono e vanno via i cronisti scrivono solo di quelle un po’ più larghe le coppie innamorate non ci fanno caso e i bambini ci infilano le mani dentro ne prendono manciate incuriositi e ignari e cominciano...

  Cara M. come siamo messi a ricordi? Io bene, nel senso che ne ho tanti, fin troppi, ma ormai ho una sorta di filtro che mi permette di lasciar fuori quelli più dolorosi e lasciar passare tutti gli altri. Ogni tanto me ne perdo anche qualcuno buono, lo so, ma è il prezzo da pagare. Tra quelli che sono rimasti, c’è quel pomeriggio di 6 anni fa. Avevo appena iniziato il mio nuovo lavoro ed ero stato mandato a fare la mia prima intervista radiofonica ufficiale. Per tutta la strada...

  Un giorno le mie poesie finiranno in fondo a ceste delle frutta e chiavi di casa fogli volanti persi tra i cassetti nuvole di una tempesta a cui nessuno fa caso Versi pessimi e frasi riuscite andranno tutti nella riciclabile in bidoni svuotati da uomini col pensiero del mutuo e foto di tette nel telefonino a rischiarargli la giornata Qualcuno guarderà a quei quaderni come erezioni insoddisfatte del sabato sera a sbadigli del lunedì mattina dimenticandoli alla prossima notifica L’immortalità dell’arte è come quella della carne un grande bluff a cui crediamo finchè ci conviene farlo Io continuo a bluffare nelle ore prima dell’alba piazzando scommesse grandiose e inutili con l’aria di chi sa...