Foto e citazioni da Latinoaustraliana (I parte)

 

Il Pacifico era proprio davanti a me. Ci guardavamo incerti, come amici che non si sono mai visti ma sono amici lo stesso. Amici che pensano che dovrebbero abbracciarsi ma sono troppo emozionati per fare qualsiasi cosa. Avevo davanti quella distesa blu che si confondeva con il cielo e con tutti quei sogni che avevo fatto senza crederci, molti anni prima. Lasciai che l’oceano mi entrasse dentro. Guardai l’orizzonte dal quale ero venuto, e capii che ne esistevano tanti altri.

 

Sydney è una città perfetta per quando ti senti bene, e non ti ammazza se sei depresso. Ha sempre quest’aria rincuorante, pur essendo una metropoli da 4 milioni di abitanti. Ero stato in tanti posti che sapevano camminarti sulla schiena non appena l’umore scendeva, ma erano incapaci di essere felici. Sydney invece era grandiosa in questo. Un’aria tranquilla, marina, pervadeva anche il centro affaristico. Potevi scomparire tra la gente come in qualsiasi altra città. Potevi trovarti il tuo angolo, se volevi. Potevi respirare.

Ad Hyams Beach, secondo il Guinnes dei Primati, c’era la sabbia più bianca del mondo. Ti abbagliava e, a camminarci, faceva un rumore come risate di delfini. Sembrava non essere stato ancora scoperto dalla folla dei vacanzieri. Il cielo era incredibilmente blu e, insieme alle palme verdi e alla sabbia bianca, formava un quadretto da tropici.

Prima del tramonto entrammo a Potato Point. Una decina di case col giardino, un paio di incroci e assolutamente nessun problema a trovare parcheggio. Nonostante fosse piena estate e quello fosse un luogo di villeggiatura, sembrava esserci pochissima gente.

Da lì si vedeva tutta Melbourne. I grattacieli illuminati, le case, il traffico newyorchese di questa Europa australiana. Prendemmo un drink e lo sorseggiammo guardando di sotto, e tutto sembrava remoto.

Era gente strana, quella dei tropici. Tutti vestivano in maniera pacchiana, eccessivamente colorata, fuori luogo e fuori stagione. Sembravano lievemente folli. Forse vivere in una città con il 90% d’umidità per buona parte dell’anno faceva davvero girare il boccino. In ogni caso non ci si annoiava da quelle parti.

Era un mondo a parte quello che stavo esplorando, un universo parallelo che si raggiungeva con una semplice immersione. Per quante foto tu potessi vedere, niente ti preparava alla bellezza della Barriera Corallina. Se un Dio c’era, lì sembrava che avesse fatto un gran bel lavoro. Non riuscivi a pensare a qualcosa di brutto o squallido nemmeno sforzandoti. Era un monumento che li racchiudeva tutti, un pensiero a come la vita potesse essere potente. Ti dimenticavi di te stesso, nel migliore dei modi.

 

brani tratto da Latinoaustraliana (Nativi Digitali, 2015, disponibile in formato libro e ebook)
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