I peccati dei Lavoratori

 

Non importa chi tu
sia
-che ci creda o no
arriverà un giorno
in cui vedrai un tuo
collega
che non sta producendo
quanto produci tu
e lo guarderai con
astio, rimprovero
un cupo borbottìo da
bambino deluso
e un senso di
terribile ingiustizia

Arriverà il giorno
in cui saprai qualcosa che
gli altri ancora non sanno
ma non la dirai ai
nuovi arrivati
né ai colleghi di una
vita
per non farti superare
per poter essere
il primo
-e li guarderai
scuotendo la testa e
stando bene attento
a non farti
scoprire

Arriverà il giorno
in cui guarderai al
tuo capo
come si guarda a
un padre severo
e farai di tutto
per un suo sorriso
una sua parola buona
la sua
attenzione
e cercherai di farti
vedere sempre
efficiente e fedele
e riderai a battute
che nemmeno hai
ascoltato

Arriverà il giorno
in cui penserai al giorno
dopo
e a quello dopo ancora
e ti dirai
che almeno tu ce l’hai un
lavoro
che ti resta comunque tempo
per viverti la tua
vita
che venerdì non è troppo
lontano e
che quest’estate ti farai un
viaggetto
anche se devi ancora decidere
dove

Arriverà il giorno
in cui vedrai qualcuno
che ha passato la sua giornata
bevendo e scopando
tutto il tempo a casa
tra il letto e la
finestra
lo stereo alto e nessun
progetto
e penserai con
disgusto
che c’è gente strana
che butta la sua
vita
nel cesso

Quando quel giorno arriverà
sarai troppo stanco
anche per pensare
per capire
che le tue ore
non sono state le uniche
cose
che si sono
presi.

 

Marco Zangari © 2009
www.marcozangari.it
Pagina Facebook: Marco Zangari

Questa poesia fa parte del libro “Chi ha bisogno di Rivoluzione quando invece può andarsene al mare?” (Samperi, 2016)

Fotografia di Michelangelo Restuccia

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