Le mie recensioni per Radio SBS: “Da dove sto chiamando” di Raymond Carver

 

Continuando la serie dei Grandi Classici per l’emittente italiana in Australia SBS, ho pensato di recensire uno di quelli che mi ha stravolto la vita (letteraria) e la scrittura: il maestro del racconto moderno, l’americano Raymond Carver.

Per farlo, stavolta sono partito da un percorso molto battuto, e che di solito non rende molta giustizia allo scritto: ho cominciato a parlarne partendo da un film tratto da uno dei suoi racconti più famosi.

Il film si chiama “Everything must go”, visibile su Netflix Australia (ma facilmente reperibile, essendo del 2010), tratto da un racconto di Carver, “Perché non ballate?”, incluso nell’antologia che lo stesso Carver aveva messo insieme poco prima di morire, “Da dove sto chiamando” –che è poi il libro di cui parlo questa settimana.

Ho deciso di cominciare dal film, perché si tratta di una pellicola un po’ particolare: non solo riesce a non rovinare uno dei migliori racconti del Maestro, ma addirittura ne allarga parecchio il contesto, senza però snaturare mai la storia, e anzi ricreando una pellicola che suona molto “carveriana” pur essendolo sono nell’ispirazione. Complimenti quindi al regista (e a Will Ferrell che qui, per una volta in una parte seria, è davvero da applausi).

Dal film, sono passato poi a parlare delle storie contenute appunto nella raccolta “Da dove sto chiamando” –libro a cui sono particolarmente legato. Ricordo che, insieme al gruppetto di amici aspiranti scrittori di Roma, ce lo passavamo l’uno con l’altro come un Testo Sacro e vagamente Proibito, come magari una volta circolavano le copie di “Sulla strada” o “Storie di ordinaria follia”.

Vi lascio all’audio intero del mio intervento, per approfondire Carver e il suo volume –che comunque è composto da tante gemme, incastonate una sull’altra, che resteranno con voi per molto tempo.

Se siete interessati, ho scritto di Carver anche qui.

Fatemi sapere cosa ne pensate, e buona lettura!

Marco Zangari © 2018
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